Rendiconti Anno Accademico 2019-2020

Categoria | Rendiconti
Volume - XCII
Anno di pubblicazione - 2020
Serie - III

INDICE

Elenco degli Accademici p. III

Consiglio Accademico      p. XI

Verbali delle adunanze pubbliche      p. XIII

COMUNICAZIONI SCIENTIFICHE

G. Uggeri, La viabilità tra Roma e la Venetia in età repubblicana e la nuova via Annia del 153 a.C.      p. 3

R. Cosentino, D.F. Maras, Scoperte inaspettate dal santuario del Manganello a Cerveteri: una nuova lastra dipinta e la “firma invisibile” di un artista etrusco      p. 75

Appendice I. Il comprensorio del Manganello: la ricognizione (G. Nardi)      p. 122

Appendice II. I “delfini nella iconografia classica antica: tentativi di identificazione specifica (A. Di Natale)      p. 128

Appendice III. La terracotta dipinta dal Manganello: note tecniche (M. Angelini, C. Falcucci)      p. 131

A. De Cristofaro, C. Tozzi, A. Ricchioni, Le terme della villa di C. Furius Octavianus sulla via Aurelia: dall’ età severiana al basso medioevo       p. 147

Introduzione      p. 148

I. A. De Cristofaro, Il contesto topografico      p. 150

II. A. De Cristofaro, C. Tozzi, L’impianto termale: la fase di età seve­riana (Periodo I –Fase 1)      p. 151

III. A. De Cristofaro, C. Tozzi, L’impianto termale: la fase di IV secolo d.C. (Periodo I –Fase 2)      p. 166

IV. A. De Cristofaro, A. Ricchioni, Il cantiere di spoliazione      p. 168

M. Mayer, Algunas observaciones sobre la epigrafía rupestre e hipogea de Hi­spania      p. 193

C. Pavolini, I costruttori delle domus tardoantiche di Ostia: stato degli studi e nuove ipotesi      p. 225

D.F. Maras, Prodigia caelestia: divinazione e osservazione del cielo nei docu­menti etruschi figurati      p. 263

S. Quilici Gigli, Topografia, scavo, indagini geofisiche, valorizzazione: espe­rienze integrate a Norba      p. 291

M. Spanu, Ricerche topografiche ad Antinoupolis: la viabilità principale      p. 335

S. Menchelli, P. Sangriso, A. Cafaro, S. Marini, R. Marcheschi, Luni. Gli scavi nel quartiere di Porta Marina      p. 369

Introduzione      p. 370

I. P. Sangriso, Le domus di Porta Marina      p. 371

II. S. Marini, Un nuovo edificio templare a Porta Marina      p. 381

III. R. Marcheschi, Dalla domus al tempio: una porticus sul cardo mas­simo a Luni      p. 388

IV. A. Cafaro, L. Titinius Glaucus Lucretianus e gli altri: il notabilato lunense tra Nerone e Traiano     p. 396

V. S. Menchelli, Le fasi tardo-antiche      p. 402

S. Campana, C. Felici, Insediamenti, luoghi di culto e viabilità nella longue durée della Toscana meridionale      p. 417

Introduzione      p. 417

I. S. Campana, Direttrici viarie e flussi di traffico tra il I millennio a.C. e il I millennio d.C.     p. 420

II. C. Felici, Chiese e viabilità      p. 424

Conclusioni      p. 433

 

 

LA VIABILITÀ TRA ROMA E LA VENETIA IN ETÀ REPUBBLICANA E LA NUOVA VIA ANNIA DEL 153 A.C.

DI

GIOVANNI UGGERI

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Dopo un rapido quadro delle strade costruite nella Cisalpina nel II secolo a.C., vengono anzitutto esaminate alcune iscrizioni relative a viae Anniae, già note, ma finora non messe in relazione tra loro, perché rinvenute a centinaia di chilometri di distanza l’una dall’altra. Un nuovo cippo miliare, rinvenuto in un punto preciso del delta del Po (presso Ferrara) e databile nel II secolo a.C., reca il nome di un console T. Annius e documenta perciò una nuova via Annia. La distanza di 250 mi­glia, attestata dal miliare, ci permette di stabilire che la via partiva da Roma e che doveva abbracciare tutte le viae Anniae dall’agro Falisco ad Aquileia. Infatti, in base al punto di rinvenimento del miliare e alle circostanze storiche, l’altro capolinea non poteva essere che Aquileia, la colonia fondata sin dal 181 a.C. e che necessitava di un collegamento stradale diretto con Roma. Nel 169 a.C. Aquileia fu potenziata, stanziandovi altre 1500 famiglie, da una commissione triunvirale della quale fece parte T. Annius Luscus, che venne onorato ad Aquileia con un monumento. Questo implica che l’Annius costruttore della via è T. Annius Luscus, console nel 153 a.C. (non sappiamo se lo stesso triumviro o un figlio), e non T. Annius Rufus, console nel 128 a.C. e attivo nel Bruttium. Una nuova grande strada si aggiunge così al novero delle principali strade romane del periodo repubblicano. Vari toponimi, i rilevamenti aerofotografici e l’evidenza archeologica di ponti ed altre strutture permettono all’a. la ricostruzione topografica del tracciato di questa via Annia da Roma ad Aquileia. Decaduta quando vennero meno le esigenze militari che l’avevano dettata, solo alcuni tratti della via rimasero attivi attraverso il medioevo.

Parole chiave: topografia antica, viabilità romana, via Annia, via Amerina, via Popilia.

The author, having drawn a quick picture of the roads built in Cisalpine Gaul in the second century BC, examines some inscriptions relating to via Annia, already known, but so far not related to each other, because they were found hundreds of kilometers away from each other. A new milestone, found at a specific point in the Po delta (near Ferrara) and datable in the second century BC, bears the name of a consul T. Annius and therefore documents a new via Annia. The distance of 250 miles, attested by the milestone, allows us to establish that the road started from Rome and that it had to embrace all the viae Anniae from the ager Faliscus to Aquileia. In fact, based on the milestone’s discovery point and historical circumstances, the terminus of the road could only be Aquileia, the colony founded since 181 BC. and that needed a direct road 6

connection with Rome. In 169 BC Aquileia was strengthened, by setting up another 1500 families, by a triunviral commission which included T. Annius Luscus, who was honored in Aquileia with a monument. For this reason the Annius builder of the road is T. Annius Luscus, consul in 153 BC (we do not know whether the triumvir himself or a son), and not T. Annius Rufus, consul in 128 BC. and active in the Bruttium, as has often been thought. Various toponyms, aerial photography surveys and archaeological evidence of bridges and other structures allow the topographical reconstruction of the route of this via Annia from Rome to Aquileia. A new great road thus adds to the list of the main Roman roads of the republican period. When the military needs that suggested the construction of the via Annia ceased, only sections of the road survived through the Middle Ages.

Keywords: ancient Topography, Roman roads, via Annia, via Amerina, via Popilia.

SCOPERTE INASPETTATE DAL SANTUARIO DEL MANGANELLO A CERVETERI: UNA NUOVA LASTRA DIPINTA E LA “FIRMA INVISIBILE” DI UN ARTISTA ETRUSCO

DI

RITA COSENTINO

DANIELE F. MARAS

SOCIO EFFETTIVO

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Nel 2017-2018 la Soprintendenza ha condotto campagne di scavo in loc. Manganello, al margine del pianoro urbano di Cerveteri e a un centinaio di metri dal santuario già scavato da Raniero Mengarelli nel 1932 e poi dal CNR fino a oggi. Nel corso delle indagini sono venuti alla luce alcuni frammenti di lastre ceretane dipinte di età tardo-arcaica, il cui valore è accresciuto dalla rarità di esemplari di questa classe provenienti da scavi regolari. In particolare, uno dei frammenti conserva il profilo di un sileno ebbro che assiste a una scena di danza e una cornice geometrica, entro la quale il nome dell’artigiano e quello del titolare dell’officina sono stati incisi prima della cottura con uno stilo sottile e non ripassati con i pigmenti pittorici, in modo da risultare praticamente invisibili a occhio nudo, se non sotto una luce fortemente radente. Evidentemente il pittore, con la poca visibilità della firma e l’associazione con una figura grottesca, ha inteso scongiurare il rischio di hybris, insito nell’aver voluto tramandare il suo nome ai posteri, secondo una concezione tipica dell’Etruria arcaica.

Parole chiave: Cerveteri, santuario del Manganello, lastre dipinte etrusche, firma di artista, iscrizioni nascoste.

In 2017-2018 the Soprintendenza carried out an excavation campaign at the site of Manganello, in the nearby of the urban hilltop of Cerveteri, about 100 meters far from the sanctuary that Raniero Mengarelli discovered in 1932 and CNR has been investigating until today. Some frag­ments of late-Archaic Caeretan painted plaques came to the light during the excavation and proved to be particularly valuable in consideration of the small number of examples of this class found 7

in regular excavations. In particular, one of the fragments preserves the head of a drunken Silen looking at a dance scene under a geometric frieze that encompasses the signature of the craftsman and the owner of the workshop. The inscription has been incised with a thin stylus before firing and not marked with pigment, so that only a strong oblique light makes it visible with the naked eye. Evidently, the painter decided to make the signature barely visible and associated a freakish figure to it in order to ward off the risk of hybris, inherent in handing down his name to posterity according to a typical concept of Archaic Etruria.

Keywords: Caere, sanctuary of Manganello, Etruscan painted plaques, craftsman’s signature, hidden inscription.

LE TERME DELLA VILLA DI C. FURIUS OCTAVIANUS SULLA VIA AURELIA: DALL’ ETÀ SEVERIANA AL BASSO MEDIOEVO

DI

ALESSIO DE CRISTOFARO

CLAUDIA TOZZI

ANDREA RICCHIONI

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Recenti indagini archeologiche condotte nel settore occidentale del Suburbio roma­no dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, in località Massimina, al dodicesimo chilometro della via Aurelia, hanno portato alla luce un balneum di età severiana annesso a una villa, appartenente al senatore C. Furius Octavianus. Le ricerche hanno permesso di individuare più fasi di vita, che si estendono dal III secolo d.C. al XII/XIII secolo d.C. Le prime due fasi sono relative alla vita del complesso termale che occupa una superficie di circa 3000 mq ed è caratterizzato da una notevole monumentalità. La terza fase, basso medievale, è rappresentata da un cantiere di spoliazione, conservatosi integralmente in tutte le sue parti, che ha consentito di analizzare nel dettaglio molti degli aspetti legati allo smantellamento delle strutture relative alle terme e al conseguente riuso dei rispettivi materiali edilizi: marmi, metalli, laterizi. Il confronto tra fonti archeologiche, cartogra­fiche e archivistiche, sembra indicare la diaconia di Sant’Angelo in Pescheria quale proprietaria di questo cantiere.

Parole chiave: via Aurelia, balneum, cantiere di spoliazione, reimpiego.

Recent archaeological investigations conducted by Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma in the western Roman suburbium, locality of “Massimina”, on the twelfth kilometre of the Via Aurelia, have revealed a Severian period villa’s balneum. The findings have allowed us to identify more life phases, extended by the 3rd century AD to the advanced 12th / early decades of the 13th century. The exceptional discovery of a spoliation site, fully preserved in all its parts, has allowed us to analyze in detail many of the aspects related to the dismantling of the bath’s structures and the consequent reuse of the respective building materials: marbles, metals, 8

bricks. In addition, the comparison between archaeological, cartographic and archival sources seems to indicate the diaconia of Sant’Angelo in Pescheria as the property of this site.

Keywords: Via Aurelia, balneum, spoliation site, re-use.

ALGUNAS OBSERVACIONES SOBRE LA EPIGRAFÍA RUPESTRE E HIPOGEA DE HISPANIA

DI

MARC MAYER OLIVÉ

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Hacemos en este trabajo un repaso sumario de las inscripciones rupestres e hipogeas de Hispania. La selección responde a un criterio que se basa en la singularidad de sus textos y contenido. Intentamos también en algunos casos aportar novedades sobre ellas, especialmente cuando se trata de conjuntos que se hallan en proceso de edición definitiva por nuestra parte. Por esta razón nos hemos detenido especialmente en los conjuntos de la Calescoves (Menorca) y la Cueva Negra de Fortuna (Murcia), aunque hemos establecido un estado de la cuestión para un número significativo de otros ejemplos del mismo tipo.

Palabras clave: Hispania, inscripciones rupestres, historia de Roma, arqueología ro­mana, epigrafía romana.

The purpose of this paper is to stablish a summary review of the hypogean and rock inscriptions of Hispania. The selection is based on the uniqueness of its texts and content. We also try in some cases to provide updates on them, especially when it comes to sets that are in the process of final editing by us. We have focused especially for this reason on the complexes of Calescoves (Menorca) and the Cueva Negra de Fortuna (Murcia), although we have established a state of the art for a significant number of other Hispanic examples of the same type.

Keywords: Hispania, rock inscriptions, Roman history, Roman archaeology, Roman epigraphy.

I COSTRUTTORI DELLE DOMUS TARDOANTICHE DI OSTIA: STATO DEGLI STUDI E NUOVE IPOTESI

DI

CARLO PAVOLINI

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La tipologia delle ricche case ostiensi del tardo impero (230/240-420 d.C. circa) è nota da una lunga tradizione di studi, ma oggi è opportuno fare il punto su un par­ticolare aspetto. Da fonti soprattutto epigrafiche, in effetti, abbiamo notizia di molti 9

personaggi eminenti dell’aristocrazia senatoria romana che frequentarono la Ostia dell’epoca e vi promossero opere di restauro o di abbellimento, ma non sappiamo se vi abbiano posseduto delle residenze, eventualmente abitate solo in alcuni periodi dell’anno e legate alle loro cariche ufficiali. Non abbiamo, comunque, dati certi che ci permettano di attribuire l’una o l’altra delle domus note archeologicamente all’uno o all’altro notabile. La relazione si propone di passare in rassegna le principali ipotesi finora formulate a tale proposito e di aggiungerne alcune ex novo.

Parole chiave: Ostia antica, domus tardo-romane, aristocrazia senatoria.

The typology of the rich Ostian houses of the Late Roman period (230/240-420 A.D.) is well known, due to a long tradition of study, but now it could be useful to emphasize a particular point of the problem. In facts, above all from some epigraphical sources, we have notices about many important persons of the Roman senatorial aristocracy who frequented Ostia in those times and promoted works of restoration or embellishment in town, but we don’t know whether they resided there, in houses that they could possibly use only in some seasons of the year. In other words, at present we cannot surely attribute the domus that we know from an archaeological point of view to this or that member of the aristocracy. The purpose of the paper is to summarize the main hypothesis expressed until now and to add some new idea.

Keywords: ancient Ostia, Late Roman domus, senatorial aristocracy.

PRODIGIA CAELESTIA: DIVINAZIONE E OSSERVAZIONE DEL CIELO NEI DOCUMENTI ETRUSCHI FIGURATI

DI

DANIELE F. MARAS

SOCIO EFFETTIVO

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Partendo dall’espressione prodigia caelestia usata da Livio in relazione a Tanaquil, l’a. passa in rassegna le fonti letterarie e iconografiche relative alla classificazione dei segni divini in base alla provenienza (terrestre, aerea o celeste), per concentrarsi poi sulle rappresentazioni di scene divinatorie in base all’osservazione del cielo. Viene analizzata una serie di quattro placchette decorative di oinochoai di bronzo di fine V - inizio IV secolo a.C., forse di produzione volsiniese, che riproducono un indovino seduto su una piattaforma in muratura a blocchi in atto di osservare il cielo, cui si aggiungono poche statuette di bronzo che levano gli occhi verso l’alto e presentano attributi religiosi, datate tra V e III secolo a.C. Si prende poi in esame la funzione del lituo come strumento tecnico della divinazione aerea e celeste e concludono la disamina due gemme di IV - III secolo a.C., una da Orvieto, Campo della Fiera, con una complessa scena d’uso rituale del lituo e l’altra all’Ashmolean Museum di Oxford, che riproduce un fulmine ominale durante l’attività di un pullarius.

Parole chiave: divinazione, prodigi celesti, aruspici, lituo, orientamento astronomico.10

Starting with Livy’s phrase prodigia caelestia used in regard to Tanaquil, the author revises literary and iconographic sources relating to the classification of divine signs on the grounds of their provenience (from the earth, air or sky) and then focuses on the representation of divination scenes through the observation of the sky. A series of four decorative plaques is analyzed, belonging to as many bronze jugs dating from the end of the fifth and the beginning of the fourth century BCE, possibly produced in Volsinii, which depict a seer sitting on a block platform looking at the sky. In addition, a number of bronze statuettes of male figures looking above present religious attributes and date from the fifth to the third century BCE. The function of the lituus as a tech­nical instrument for aerial and celestial divination is considered and two gems of the fourth-third centuries BCE are presented, the former from Orvieto, Campo della Fiera, showing a complex ritual scene of use of the lituus, the latter at the Ashmolean Museum of Oxford, depicting an omen lightning bolt during the activity of a pullarius.

Keywords: divination, celestial prodigies, haruspices, lituus, astronomical orientation.

TOPOGRAFIA, SCAVO, INDAGINI GEOFISICHE, VALORIZZAZIONE: ESPERIENZE INTEGRATE A NORBA

DI

STEFANIA QUILICI GIGLI

SOCIO EFFETTIVO

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L’articolo illustra le novità recate dalle ricerche topografiche e di scavo condotte a Norba e si sofferma sui problemi e sulle incertezze di lettura storico topografica che permangono.

Un’ampia occupazione del pianoro sede di Norba è attestata da epoca tardo arcai­ca. Il rilevamento sistematico delle mura documenta tre fasi costruttive, l’ultima ne costituisce un deciso potenziamento. L’impianto urbanistico regolare, comunemente riferito al IV secolo a.C., risulta più tardo, in stretta relazione alle case ad atrio, inquadrabili forse già alla fine del III e nel II secolo a.C. Alcune case, non ad atrio, sono inserite nell’impianto urbanistico, con orientamento diverso. Esito del forte legame tra ricerche topografiche, scavo e valorizzazione è stata la realizzazione di un Parco archeologico che comprende l’intera città antica.

Parole chiave: Norba, urbanistica repubblicana, fortificazioni repubblicane, domus repubblicane, Parco archeologico.

The article illustrates the news deriving from topographic and excavation researchs conducted in Norba; highlights the problems and uncertainties of historical and topographical reconstruction that remain.

A large occupation of the Norba plateau is attested from the late archaic period. The systematic survey of the walls documents three construction phases, the last being a strong upgrade. The regular urban plan, commonly referred to the 4th century BC, is more recent, in close relation to the atrium houses; these are perhaps related to the end of the third and second centuries BC. Some 11

houses, not with atrium, are included in the urban plan, with different orientation. The result of the strong link between topographical research, excavation and enhancement was the creation of an archaeological Park that includes the entire ancient city.

Keywords: Norba, republican town planning, republican fortifications, republican domus, archaeological Park.

RICERCHE TOPOGRAFICHE AD ANTINOUPOLIS: LA VIABILITÀ PRINCIPALE

DI

MARCELLO SPANU

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Antinoupolis, fondata da Adriano per il suo beneamato Antinoo nel 130 d.C., sor­se in un’area grossomodo pianeggiante sulla sponda orientale del Nilo. I principali monumenti (come il teatro, l’arco monumentale, le terme etc.) erano ancora ben conservati in occasione della spedizione napoleonica in Egitto, ma a causa di gravi attività di saccheggio e distruzione avvenute tra la metà dell’ ‘800 e i primi del ‘900 la comprensione dell’organizzazione urbana è oggi molto più difficile. Questo lavoro presenta i primi risultati del progetto “Carta Archeologica di Antinoupolis” condotto negli ultimi dieci anni da chi scrive: esso ha portato alla redazione di una nuova dettagliata planimetria delle strutture oggi conservate ad Antinoupolis. La città fu dotata, fin dalla fondazione, di un impianto urbano regolare ben pianificato. Era attraversata in direzione nordovest-sudest da una ampia strada colonnata, realizzata in calcare locale e in ordine dorico, lunga 1,4 km; la strada era provvista di ampi marciapiedi laterali oltre che di portici restrostanti poco profondi. La via raccordava il teatro a sud con un monumento di incerta funzione oggi perduto a nord. Nell’in­tersezione di questa strada con le due principali viabilità ortogonali sorgevano due monumentali tetrastyla, descritti dalla spedizione francese, ma oggi scomparsi. Da una iscrizione incisa su un piedistallo, sappiamo che quello settentrionale era dedicato a Severo Alessandro e a Iulia Mamea, mentre quello meridionale potrebbe essere stato eretto in onore di Antinoo, come lascia presagire il testo di un papiro. Il sistema stradale di Antinoupolis rimase in uso, pur se con minime trasformazioni, fino alla conquista araba della città.

Parole chiave: Antinoupolis, Egitto romano, urbanistica romana, Adriano, tetrastili.

Antinoupolis, founded by Hadrian in memory of his beloved Antinous in 130 AD, was set­tled in a flat area on the east bank of the Nile. The main monuments (such as the theatre, the monumental arch, the baths etc.) were still well preserved during the Napoleonic Expedition in Egypt, but due to serious pillaging and destruction activities occurred in the mid-19th and at the beginning of the 20th centuries the understanding of the city’s layout is currently more difficult. This paper presents the first results of the project “Carta Archeologica di Antinoupolis” that was carried out in the last ten years by the author and resulted in the redaction of a new detailed map of the extant remains of Antinoupolis. The city was provided since the foundation of a regular 12

and well planned urban grid. It was crossed from northwest to southeast by a wide colonnaded street - made of local limestone - in Doric order, 1,4 km in length, provided of large sidewalks and of narrow porticoes. It connected the theatre to the south with a building of uncertain function to the north. Two huge tetrastyla, recorded by the French expedition, marked the intersection of this road the main orthogonal streets: nothing of them remains, but we know that the northern one was dedicated to Severus Alexander and Iulia Mamaea, whereas the other may have been in honour of Antinous, as a papyrus attests. The road system of Antinoupolis remained in use with minor transformations until the Arab conquest of the city.

Keywords: Antinoupolis, Roman Egypt, Roman town-planning, Hadrian, tetrastila.

LUNI. GLI SCAVI NEL QUARTIERE DI PORTA MARINA

DI

SIMONETTA MENCHELLI, PAOLO SANGRISO

ALBERTO CAFARO, SILVIA MARINI

ROCCO MARCHESCHI

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Vengono presentati i risultati degli Scavi che l’Università di Pisa conduce dal 2014 a Luni nel quartiere di Porta Marina, immediatamente ad est del Cardo Maximus. Al momento sono state portate in luce due domus costruite nella prima metà del I sec.a.C, che nel corso del tempo subirono notevoli cambiamenti e ristrutturazioni. La domus meridionale infatti nel I sec. d.C. fu occupata da un piccolo tempio, mentre nel V sec.d.C. un impianto artigianale, molto probabilmente per il lavaggio di tes­suti, si installò nella domus settentrionale. L’area continuò ad essere abitata nei secoli successivi, nel periodo bizantino e poi in quello longobardo, come documentano una casa di VI-VII sec. e varie infrastrutture coeve (un pozzo, una struttura usata come discarica) e risulta abbandonata fra la fine del VII e gli inizi dell’VIII sec.

Parole chiave: Luni, domus, tempio, casa bizantina.

The paper deals with the results of the excavations which are being carried out by the University of Pisa since 2014 in Luni, in the Porta Marina quarter, immediately east of the Cardo Maxi­mus. At the moment two domus built in the first half of the 1st cent. BC, which over time have undergone remarkable changes and rebuilding activities, have been brought to light. In fact, in the 1st cent. AD the southern domus was occupied by a small temple, while a workshop, most probably for washing fabrics, was installed in the northern domus in the 5th century AD. The area continued to be inhabited in the following centuries, in the Byzantine and Lombard periods, as documented by a house dated to the 6th-7th century and various contemporary infrastructures (a well, a structure used as a dump), and was abandoned in the late 7th-early 8th cent.

Keywords: Luni, domus, temple, Byzantine house.13

INSEDIAMENTI, LUOGHI DI CULTO E VIABILITÀ NELLA LONGUE DURÉE DELLA TOSCANA MERIDIONALE

DI

STEFANO CAMPANA

CRISTINA FELICI

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In una prospettiva diacronica e di lunga durata il contributo analizza il rapporto tra insedianti e viabilità per l’età pre-romana e romana e tra chiese e viabilità per l’orizzonte tardoantico e altomedievale identificando una serie di tendenze e ponendo nuove domande. L’area di indagine corrisponde alla bassa Toscana ed in particolare ai bacini delle valli dell’Ombrone e dell’Orcia, contesti che da più di venticinque anni sono oggetto di integrazione tra le ricche fonti documentarie, le indagini topografiche e gli approfondimenti stratigrafici.

Parole chiave: viabilità, transumanza, cristianizzazione, diocesi.

The paper starts from a diachronic and longue durée perspective analyzing the relationship be­tween settlements and road networks for pre-Roman and Roman age and between churches and thoroughfare for the late antique and early medieval horizon, identifying a series of trends and asking new questions. The surveyed area corresponds to lower Tuscany and in particular, the basins of the Ombrone and Orcia valleys, landscapes that for more than twenty-five years have been the subject of integration between the rich documentary sources available in this area, large scale archaeological surveys and open-area excavations.

Keywords: road networks, transhumance, christianization, bishopric.